Due amiche parlano tra loro, una dice all’altra:
– « Non sai che fatica avere i bambini e in più andare in ufficio, la casa, il marito, le commissioni. Beata te che non vai a lavorare, hai solo i bimbi da guardare. Sei proprio a casa a fare niente. »
– « Come scusa? Fare niente? »
Le donne che lavorano, alcune, credono di fare tutto loro: perché lavorano, puliscono e rassettano casa, accudiscono i figli, si occupano della spesa, hanno tempo per lo shopping. Ma spesso si dimenticano che, ovviamente, per andare a lavorare i figli li portano ai genitori/suoceri/zii, stanno con la tata, oppure li accompagnano a scuola. Certo, vanno al lavoro dove hanno scadenze, il capo ti mette sotto pressione e quant’altro. Ma per otto o dieci ore il compito mamma non le riguarda. La sera, ritirando i bambini si rientra a casa. Chi fa le faccende, chi le tralascia – tantopoipassamamma – chi gioca un pochino coi figli. Ma, quando sei malata, sei pagata. Hai cinque o più settimane di ferie, pagate. Avrai una pensione.
Per una mamma che è a casa afareniente, la giornata si svolge riassunta in questo modo:
una media di quindici ore lavorative, con reperibilità tutte le notti. Sabato, domenica e festivi al lavoro. Ogni sabato e domenica s’intende. Nessun giorno libero. Quindi, a disposizione 24/7, 365 giorni all’anno. Svolge funzioni di addetta alle pulizie, ristorazione, manager di azienda famigliare, educatrice, insegnante. Non ha ferie stipendiate, non ha proprio ferie. E non è mai stipendiata.
La persona che se non lavora non si sente utile alla società, forse ritiene che la mamma, di conseguenza, sia inutile alla collettività. Niente di più sbagliato: io, mamma a tempo pieno, sto facendo un più che utile servizio. Sto formando una nuova generazione da inserire nella società di domani, e per questo mi sento carica di responsabilità. Mi impegno al massimo perché i miei prodotti siano ottimi, non delegando solo alle istituzioni. Chi considera la mamma che si prende cura dei figli come una mantenuta scansafatiche, dovrebbe provare lei a stare tutto il giorno con bambini che, a volte, ti portano al limite delle energie fisiche e psichiche.
Lungi da me l’idea di criticare le mamme che lavorano, questo post è rivolto solo a quelle persone che, davvero, immaginano le mamme full-time delle donne che non fanno nulla.
A presto, momfrancesca.
esseremammaoggi ha detto:
Beh da lavoratrice posso dirti che hai ragione, per quanto non mi piaccia il mio lavoro comprendo benissimo che staccare quelle 8/9 ore al giorno dal compito di mamma possa essere quasi ‘liberatorio’. Cosa tra l’altro che non credevo possibile prima di diventare mamma.
Una cosa è certa, mi dispiacerà tanto lasciare il mio cucciolo dai nonni a gennaio per tornare al lavoro 😦
Per il resto (nei miei 15 giorni di esperienza) concordo pienamente col fatto che fare la mamma a tempo pieno prosciughi molto di più le forze.
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momfrancesca ha detto:
Grazie per il tuo commento. Certo, a volte vorrei anche io avere un lavoro per poter dire: voglio staccare un attimo. Perché per me il mio lavoro è la famiglia e non staccare mai è davvero faticoso, più che per il corpo ma per la mente.
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the pellons' ha detto:
Vero. Ma l’hai scritto con un’amarezza – riguardo a ferie e stipendio – che fa male a sentirsi..
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momfrancesca ha detto:
La mia non voleva essere amarezza, solo un far notare lo stato di fatto a chi, per davvero, crede che sia a casa a far nulla. Sono stanca di pregiudizi nei confronti delle mamme full-time, per questo ho scritto il post 🙂
Grazie per il commento.
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Giorgia Soresina ha detto:
Come ti capisco, non sai quanto! Tutto ciò che scrivi è verissimo!
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Ellis ha detto:
Fra hai ragione. Soprattutto quando parli di ‘formare una nuova generazione’ e non delegare
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La Cri' ha detto:
Siamo mamme in quanto tale, sia se lavoriamo, sia se abbiamo deciso di dedicarci alla famiglia. Siamo tutte speciali, per tutti i motivi che hai elencato. Non esistono mamme di serie A o di serie B. Il ruolo di mamma e’ sempre ed in ogni caso carico d responsabilità. Alle mamme che lavorano non piace dover lasciare i propri figli a qualcun altro, la lontananza, la preoccupazione, la nostalgia, etc…ho scritto un piccolo post tempo fa, si intitola Cars Mary Poppins…
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momfrancesca ha detto:
Hai perfettamente ragione, non voglio declassare nessuno né santificare nessun’altra. Solo la stanchezza verso alcuni pregiudizi mi ha fatto scrivere questo post, dedicato a una minoranza di mamme, ma che esistono. Sono quelle che pensano di fare tutto loro. Andrò a cercarlo il tuo post, grazie del contributo.
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La Cri' ha detto:
Ciao Francesca, il dibattito e’ e sarà sempre aperto, ance in futuro, ciò che facciamo tutti i giorni per i nostri figli e’ qualcosa di speciale, ti capisco, e’ importante parlarne, sempre..a presto, allora!
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Lucia Malanotteno ha detto:
Le mamme sono terribili. Quelle che lavorano pensano di farr tutto loro, quelle che non lavorano che le mamme lavoratrici siano stanze, egoiste e non capaci visto che li mandano a scuola con certi grembiuli… io le fuggo le mamme! Scherzi a parte, hai ragione, così come hanno ragione tante mamme lavoratrici senza nonne o suocere che fanno i salti per incastrare tutto. Quanta sarebbe bella un po’ di solidarietà femminile!
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momfrancesca ha detto:
Certo Lucia, molte moltissime donne fanno i salti mortali. Ma ne esistono anche altre che, purtroppo, non li fanno e criticano l’operato di mamme a tempo pieno. Hai ragione da vendere: solidarietà femminile. Merce rara. Grazie per il tuo contributo.
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mammaquasidecorosa ha detto:
Solidarietà femminile? Che è?! Nuovo tipo di anticellulite? No, perché se lavori sei una carrierista menefreghista che delega la crescita dei propri figli, se non lavori sei una mantenuta fancazzista attaccata alle telenovelas. La verità sta sempre oltre il giudizio che diamo degli altri, specie delle altre mamme. Per questo proporrei di metterla davvero sul mercato sta “solidarietà femminile”, una gomma da masticare dal sapore divino che impedisce di aprire bocca :*
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momfrancesca ha detto:
Certo, spesso si è sempre pronti a criticare. Ma il mio post non era rivolto alle mamme che lavorano, ma solo a quelle che lavorano e criticano chi non lavora. Divido così: mamme full – time, mamme che lavorano per aspirazioni o esigenze e stanno male a lasciare i figli, mamme che lavorano e pensano di fare tutto loro. Ecco, la terza categoria non mi va proprio giù. Per il resto, tutte le mamme sono eccezionali. 🙂
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mammaquasidecorosa ha detto:
Vero, sono tutte eccezionali. Penso che anche quella criticona che si sente di fare tutto lei avrebbe bisogno di una parola di comprensione. Così magari imparerebbe cos’è 😀
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momfrancesca ha detto:
Credo tu abbia ragione. Ma, sarà disposta ad accettare parole di comprensione?? 🙂
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mammaquasidecorosa ha detto:
XD OK OK ho capito il genere. Risparmiano le parole per orecchie più predisposte all’ascolto. Un abbraccio.
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Viviana ha detto:
Ciao Francy!
Sono convinta che in generale, sia per chi lavora sia per chi non può per svariati motivi, ci sia sempre un pizzico di malcontento.
Anche io qualche mese fa ho scritto un post su questo tema, ma da mamma che lavora e che fa anche due ore di treno al giorno per raggiungere il posto di lavoro e poi casa. Se ti va di leggerlo, eccolo qui:
http://www.kevitafarelamamma.it/2014/06/conflitto-tra-mamma-lavoratrice-e-mamma.html?m=1
Secondo me siamo mamme sempre in conflitto, in lotta con i nostri sentimenti e la voglia costante di fare per il benessere della famiglia. Siamo instancabili, sia se lavoriamo a casa coi figli sia se lo facciamo in ufficio.
Credo però questo: qualunque sia il nostro stato lavorativo, è essenziale essere appagate e felici. Io sono molto stanca (ma proprio tanto!!) ma non potrei mai fare a meno del mio lavoro. Ma solo perché lo adoro.
Adoro stare anche con mia figlia e ci sono momenti in cui mi scoraggio molto perché vorrei essere più presente e gestire io certe cose, come per es portarla all’asilo.
Dilemma perenne! Però ripeto, l’importante è trovare il proprio equilibrio e stare bene dentro. Se siamo felici noi, saranno felici anche i nostri bambini sia che stiamo con loro a casa sia che stiamo 12 ore fuori.
Ti abbraccio
Vivy
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momfrancesca ha detto:
Ciao. Ho letto il tuo post, e che dire: è vero c’è sempre un conflitto, o forse la razza umana non è mai contenta. Io, nel mio personale, sono molto felice di stare a casa ed è una scelta mia. Quando entrambi andranno all’asilo mi piacerebbe fare qualcosa in più, ma vedrò. Le nonne, è proprio vero. Mai ferme, laboriose, e veramente MAI un lamento. Vorrei essere come loro, e ogni giorno ci provo, riuscendoci a volte. Ma loro avevano un’altra tempra.
Grazie per il tuo contributo. momfrancesca.
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Vivy ha detto:
Grazie a te! Alla prossima
Vy
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Frafru ha detto:
Io ero una donna in carriera, licenziata quando è nato mio figlio nonostante di maternità avessi fatto solo due settimane grazie, o per colpa, della partita Iva con cartellino da timbrare.
Per 4 anni sono rimasta a casa trovando ogni tanto committenza privata per piccole cose (sono architetto) ma la crisi si è fatta sentire pesantemente. A stare a casa io impazziv0 perché non fa per me essere “solo” mamma. Metto le virgolette apposta perché una mamma educa, segue, cresce i figli, pulisce casa, segue le faccende e non ha mai spazio suo.
perfino mio marito mi diceva che non avevo diritto a essere stanca o a voler tempo solo per me perché tanto ero a casa a far nulla.
Adesso lavoro di nuovo e sono rinata, anche se comunque vuol dire fare la sera tutto ciò che prima facevo di giorno mentre mio figlio era all’asilo. E meno male che ora il marito collabora, cosa che comunque avrebbe dovuto sempre fare anche prima visto che non gli chiedevo di pulire i pavimenti ma di mettere a0lavare la roba invece di buttarla per terra, o mettersi il piatto in lavapiatti invece di mollarlo nel lavandino perché tanto arrivava la serva a sistemare
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momfrancesca ha detto:
Ciao e grazie per aver raccontato la tua esperienza. Certo, molte donne a casa si spengono, lentamente muoiono e hanno bisogno di muoversi, di fare, di uscire. Hai fatto bene a non trascurarti, ognuna sa cosa è meglio per se stessa. E tuo marito, per fortuna, sembra aver capito che darti una mano non lo svilisce affatto! Anzi. 🙂
A presto, momfrancesca.
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