Oggi, complice il tempo un po’ troppo uggioso per i miei gusti, mi sento in modalità paranoia. Ieri ho avuto, l’ennesima, cattiva impressione sulla maestra di Principessa. L’orario di scuola termina alle 16:00, ieri sono andata a prenderla qualche minuto più tardi del solito, erano precisamente le 15:53 quando sono arrivata in asilo. In giardino trovo l’insegnante, la preferita di mia figlia, e inizio a parlare della giornata appena trascorsa. Noto che guarda con inquietudine l’orologio, ma non do importanza al gesto. Tempo qualche minuto, prende l’ultima bambina rimasta in attesa della mamma e la fa rientrare, posteggiandola vicino alla signora che si occupa di cucinare e pulire, prende i suoi effetti personali e va, scappa. Guardo l’orario: 16:00, spaccate. Io, con tutto il più buon cuore, capisco che anche tu abbia dei figli che ti aspettano a casa, ma cinque minuti in più, te potevi pure ferma’! Mi ha confermato la sensazione che lavora per tirare la fine della giornata, e non è la prima volta. Altra gioiosa novella, la signora madrelingua che teneva loro una mini lezione di inglese è un fantasma: per ora non ha fatto nessuna comparsa e non è dato sapersi se e quando tornerà. Io, allibita.
Stamane mi sono alzata con la pazienza sotto le scarpe, e se sei mamma di due figli under 4 non puoi permetterti di esserne sprovvista. Al che Principessa inizia a dirmi che i vestiti sono stretti, larghi, troppo freddi o troppo caldi. Comincia a risvoltare i pantaloni in vita, in fondo alle gambe, si tira la maglietta. Con le scarpe non va meglio: calze sì, calze no, così non sono messe bene, tolte, rimesse, tolte e rimesse di nuovo, sandali indossati slacciati. Ecco, oggi sono sollevata nel portarla all’asilo. Uscendo da casa inizio a camminare spedita, e dato che noi ci diamo sempre la mano, lei mi dice “mamma, perché mi tiri?” facendomi notare che, forse, il mio passo è troppo veloce. Non può il mio nervosismo incidere sulla sua giornata, così, come accade spesso, mi dà lo spunto per calmarmi e ridimensionare il tutto, e tranquillamente ci incamminiamo verso la scuola dell’infanzia. Lì giunte, si cambia, raggiungiamo gli altri e inizia a giocherellare con le sue dita, nervosa. Vedo che non ha molta voglia di restarci, l’insegnante è molto coinvolgente, le chiede di andare a leggere un libro insieme, di giocare nella casetta, le propone una ad una tutte le sue compagne come papabili socie di gioco. Nulla, lei ferma impalata non si muove e non dice una parola. Dopo qualche minuto decido di andare via, confidando in un suo sciogliemento. La saluto e me ne torno a casa, con l’umore peggio di prima. Al pomeriggio, al suo rientro le chiedo “amore, con chi hai giocato oggi?” risposta “con nessuno”.
Forse oggi è una di quelle giornate in cui vedo tutte le sfaccettature nere, invece di carpirne colori e sfumature come faccio di solito. Al pomeriggio cerco di far dormire entrambi, per avere almeno un’oretta di relax, perché so come va a finire se non si riposano. Niente, nessuno vuole dormire, c’è chi urla, chi canta, chi tira le tende, di tutto e un po’. A questo punto non vedo l’ora che sia sera, di avere davanti a me solo il letto, e abbandonarmici dentro per riemergere domattina in uno stato migliore.
Spesso mi chiedo: devo essere felice quando sono felice; oppure essere felice quando sono triste? Perché io:
- Quando sono triste, divento felice perché ho la consapevolezza che peggio di così non potrei stare e andrà solo meglio.
- Quando sono felice, divento triste perché so che non è possibile essere sempre felice, e di li a poco starò peggio.
Forse ho deciso: voglio essere felice quando in realtà sono triste, e devo imparare ad essere felice della mia felicità. Ma oggi non riesco. Oggi no.
A presto, momfrancesca.
Lucia Malanotteno ha detto:
ci sono giornate store. La mia oggi non è dritta da stamattina e rischia di rimanere piuttosto storta. Speriamo in domani Francesca!
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momfrancesca ha detto:
Sì Lucia, confidiamo in un domani migliore. Ma, arrivare alle 21:00, sarà dura oggi.
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Lucia Malanotteno ha detto:
Lo so! Oggi ti capisco proprio.., mi attende un rientro a casa in modalità mamma single!
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momfrancesca ha detto:
Forza e coraggio, allora!
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danitrip77 ha detto:
Secondo me, sempre nei limiti e nel rispetto dell’età dei nostri figli, è giusto far emergere quello che si è veramente, e se alle volte le giornate sono No, non bisogna per forza farle diventare a tutti i costi giornate Si. 🙂
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momfrancesca ha detto:
Può darsi tu abbia ragione, ma davvero non me la sento di trasmettere loro le mie giornate no. Poi, ho già provato, per esempio se spiego a Principessa che non sto bene, lei continua imperterrita a saltarmi intorno per giocare. E glielo spiego in tanti modi, te l’assicuro. Forse son ancora troppo piccoli.
Grazie per il suggerimento 🙂
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danitrip77 ha detto:
Si, infatti, dipende sempre dall’età dei piccoli. Il mio comincia solo ora a capire il significato di certi stati d’animo, peró anch’io non posso pretendere di essere esaustiva nelle spiegazioni perché la sua età non lo permette. Un abbraccio 🙂
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Ellisteller ha detto:
Accetta le giornate no, poi passano 😊 e se riesci a nn farle pesare sui tuoi bambini sei una wonder mom! Non è mica facile!
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momfrancesca ha detto:
Grazie Ellis (posso chiamarti ancora così??)
Sì vero, poi passano. È durante, il difficile.
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Ellisteller ha detto:
Ma certo!
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LaSam ha detto:
L’ha ribloggato su Slow Mome ha commentato:
Io proprio non so fingere…certo sono io l’adulta e cerco sempre di controllarmi, niente scenate ma la serenità posticcia penso faccia peggio che semplici frasi per spiegare i sentimenti anche negativi. In questi giorni ne ho tanti e per spiegare ai Piselli che hanno solo 2 anni che la mamma non sta bene mi sono messa un cerotto sul ginocchio, loro hanno associato il dolore al cerotto e quando mi prende lo sconforto per la situazione ne attacco uno anche sul cuore e gli dico che la mamma ha la bibi anche lì, è triste. Loro sono dolcissimi e mi accarezzano o mi portano un libro o un gioco da fare insieme. Insegnargli che esiste tutta una varietà di sentimenti e che è accettabile qualche volta essere tristi penso sia di aiuto a renderli più sicuri di sè stessi e consapevoli delle emozioni, loro e altrui
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LaSam ha detto:
Scusa Francesca, avevo fatto reblog per errore al tuo post (maledetti tasti mignon)…
Volevo solo scrivere questo commento:
Io proprio non so fingere…certo sono io l’adulta e cerco sempre di controllarmi, niente scenate ma la serenità posticcia penso faccia peggio che semplici frasi per spiegare i sentimenti anche negativi. In questi giorni ne ho tanti e per spiegare ai Piselli che hanno solo 2 anni che la mamma non sta bene mi sono messa un cerotto sul ginocchio, loro hanno associato il dolore al cerotto e quando mi prende lo sconforto per la situazione ne attacco uno anche sul cuore e gli dico che la mamma ha la bibi anche lì, è triste. Loro sono dolcissimi e mi accarezzano o mi portano un libro o un gioco da fare insieme. Insegnargli che esiste tutta una varietà di sentimenti e che è accettabile qualche volta essere tristi penso sia di aiuto a renderli più sicuri di sè stessi e consapevoli delle emozioni, loro e altrui
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momfrancesca ha detto:
Ottimo stratagemma. Io, forse, non ho ancora trovato il modo per far capire loro i vari sentimenti, o forse non voglio dargli a pensare che ci siano anche quelli negativi, avranno tempo tutta la vita. Però, quella del cerotto, può essere un’idea.
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chiandissa ha detto:
Un abbraccio, cara mamma. Sono troppo spesso di volata qui ma ti leggo sempre con piacere e comprendo benissimo quei giorni no. Cerco sempre di trovare il lato positivo e mi dico che potrebbe andare molto peggio, che sono sensazioni e problemi passeggeri, ma credo che ogn tanto ci faccia bene anche solo essere pensierosi e tristi. In fondo, non é un modo anche questo per esternare il nostro coinvolgimento? Vuol dire che ci preoccupiamo davvero, che ci mettiamo anima, cuore e cervello!
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momfrancesca ha detto:
Grazie per il tuo pensiero, e per l’abbraccio. Vero, sono sensazioni passeggere, oggi va già molto meglio. Ma certe giornate sembrano un circolo vizioso: sei stanca, i bambini ti fanno impazzire, ti stancano ancor di più, tu ti senti di non riuscire ad arrivare a sera, e in qualche modo ci arrivi, distrutta. Per me la notte è rigenerante, e così è stato.
A presto, momfrancesca.
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Marty - Dilloallamamma ha detto:
i bambini anche se non insegni loro i sentimenti, li capiscono benissimo… uno sbuffo, uno strattone, gli occhi al cielo, la camminata spedita. per questo secondo me la tua piccola ha itravisto una nuvola nera e non si è lasciata coinvolgere dagli altri, all’asilo. Ma una giornata nera capita a tutti, anche ai bambini.
Oggi è andata meglio? Un abbraccio forte forte!
p.s.: Se sai che andrà peggio o meglio di come ti senti in quel momento, vivi il presente. Tanto l’umore cambia sempre!
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momfrancesca ha detto:
Sì, vero, capiscono molto più di quel che diciamo a parole, perché lo comunichiamo con i gesti. Può essere, perché stamattina era molto serena, e lo è stata per tutto il pomeriggio a casa. Io, come lei, sono stata molto bene. Era proprio un vicolo cieco ieri, che sapevo si sarebbe aperto andando a letto e riposando un po’. Ti ringrazio tanto per il commento, e per l’abbraccio 🙂
A presto.
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Marina da mamma a mamma ha detto:
Ciao,
Ti ho scelta per la mia Top of the post della settimana sul mio blog MAM 🙂
http://mammaaiutamamma2014.blogspot.it/2014/09/top-of-post-22-settembre-2014.html
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momfrancesca ha detto:
Grazie. Vado subito a leggere 🙂
Buona giornata.
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Anna ha detto:
Sono dell’idea che fingere l’armonia e la felicità sempre non sia produttivo, nè per la mamma nè tantomeno per i figli. Il mondo perfetto non esiste. Ma esistono tante sfaccettature di stati d’animo. Ed è giusto che se la mamma ha la giornata no i bimbi, sia che capiscano il significato o meno delle spiegazioni, accettino e rispettino il momento.
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Concita ha detto:
Ciao Francesca,
grazie per avermi avvertita dell’immagine presa dal mio blog, niente in contrario, solo che trattandosi di un mio dipinto e tra gli artisti c’è anche chi copia, te ne sarei riconoscente se sotto all’immagine, tu potessi mettere il titolo del quadro:
“Nuova vita”
acrilici su tela
Concita Cannavò
Oppure solo “Nuova Vita” opera di Concita Cannavò.
grazie mille per la tua correttezza e complimenti per il tuo blog 🙂
Concita
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momfrancesca ha detto:
Sarà fatto, non appena avrò il pc in mano. Ci mancherebbe, non ha senso prendere foto qua e là, spacciandole per proprie, se così non sono.
A presto, e veramente complimenti per i tuoi dipinti. Buona giornata.
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Concita ha detto:
Grazie mille cara Francesca ❤ sei stata gentilissima 🙂
grazie mille anche per i complimenti ❤
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